Quali sono le conseguenze della Xylella in Salento?
Sono molteplici le conseguenze della Xylella sugli ulivi in Salento; non solo dal punto di vista paesaggistico e ambientale, ma anche da quello economico e sociale.
Conseguenze Xylella sul paesaggio
Il territorio salentino era caratterizzato da immense distese di ulivi verdi, dalla chioma ampia e dal tronco imponente: a causa dell’attacco della Xylella, gli uliveti hanno subito disseccamenti della chioma, lasciando agli occhi dei turisti, un panorama triste e cupo ma soprattutto, per gli agricoltori, una terra senza futuro.
Conseguenze ambientali
21 milioni di alberi morti, distrutti dal batterio, significa anche una riduzione delle principali fonti di assorbimento dell’anidride carbonica: la maggior parte della CO2 presente nell’atmosfera è assorbita dagli alberi grazie al processo di fotosintesi clorofilliana.
Gli alberi di ulivo abbiamo una capacità di assorbimento molto elevata: si stima infatti che ogni ulivo sia in grado di assorbire circa 300 Kg di CO2 all’anno, circa 1 Kg al giorno.
Conseguenze socio-economiche
In termini monetari, invece, l’attacco della Xylella ha provocato dei danni che si aggirano intorno a 20 miliardi di euro.
Questo ingente danno all’economia e alla società deriva da vari fattori:
- Riduzione della produzione dell’olio d’oliva
- La perdita del lavoro di molti agricoltori locali
- La chiusura di numerosi frantoi e aziende agricole
- La svalutazione dei terreni in cui erano piantati gli oliveti
La Puglia era la principale produttrice di olio d’oliva in Italia, tanto da essere in grado di soddisfare circa il 50% del fabbisogno nazionale.
A causa dell’attacco della Xylella, la produzione regionale ha subito un calo di oltre l’80% rispetto agli anni precedenti. Questa drastica riduzione ha avuto importanti ripercussioni anche in termini nazionali: circa il 45% dell’olio d’oliva che consumiamo oggi noi italiani non deriva più dalla Puglia.
Circa 5 mila sono gli agricoltori che hanno perso il lavoro, per non parlare anche delle migliaia aziende agricole e dei frantoi che sono tutt’oggi inattivi proprio a causa di questo batterio.
I terreni, che prima erano ricoperti da centinaia di alberi di ulivo produttivi, ora sembrano immense distese di “scheletri” di alberi, il cui valore economico si è più che dimezzato.
La Xylella ha quindi causato delle perdite immense per il Salento e, di conseguenza, anche per l’Italia.