Curiosità sugli olivi

Xylella: una battaglia senza precedenti

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INTRODUZIONE: Cos’è la Xylella?

La Xylella Fastidiosa, comunemente conosciuta come Xylella, è un batterio che si propaga nei vasi linfatici della pianta, ossia i vasi responsabili dell’approvvigionamento di acqua e sali minerali.

Come agisce questo batterio nelle piante?

Crea una densa mucillagine gelatinosa che ostruisce i vasi, impedendo alla linfa e alle altre sostanze nutritive di fluire nei vasi linfatici della pianta, fondamentali per l’idratazione della chioma fogliare.

È possibile affermare che la conseguenza principale dell’attacco di questo batterio sugli ulivi è proprio il loro disseccamento (fenomeno conosciuto anche come CoDiRo: COmplesso DIsseccamento Rapido dell’Olivo). Questo fenomeno ha colpito soprattutto diversi ulivi secolari presenti nel Sud Italia, causando danni anche al patrimonio storico del paese, oltre che economico e paesaggistico. Infatti, bloccando il passaggio delle sostanze nutritive, il batterio provoca la morte della pianta.

Questo batterio si diffonde tramite un insetto, denominato “sputacchina”; il suo nome deriva dal fatto che esso produce una schiuma nella quale vive, si protegge dall’evaporazione e si nasconde.

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DA DOVE ARRIVA?

Sembra che questo batterio sia stato importato dall’America Centrale all’Europa, dalla Costa Rica al Salento, tramite piante ornamentali e piante di caffè.

La prima presenza della Xylella in Puglia, in particolare a Gallipoli, è stata rilevata circa dieci anni fa, ma quello fu solo l’inizio.

La seconda ondata si è verificata nel 2015, colpendo le coltivazioni in provincia di Lecce e Brindisi.

Ad oggi, la Xylella ha raggiunto Fasano ed avanza di quasi 2 chilometri al mese.

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IMPATTO ECONOMICO DELLA XYLELLA

Colpendo circa una quindicina di varietà di piante, l’ulivo è quello che sta subendo le conseguenze più disastrose.

Nel 2018 si è registrato un crollo del 73% della produzione delle olive, che ha portato alla riduzione della produzione di olio. In particolare, la Puglia, che da sola riusciva a raggiungere circa un terzo della produzione nazionale di olio d’oliva, ha risentito del devastante problema della Xylella, che ha contagiato più di 21 milioni di piante di ulivo.

Il rapido avanzare e diffondersi del batterio ha aggravato la situazione in tempi veramente brevi. Il legislatore cercando di soffermarsi su possibili precauzioni, non ha incoraggiato la ricerca di una soluzione concreta contro il batterio, contribuendo ad aggravare la situazione.

Dati molto recenti, facenti riferimento alla produzione del 2019/2020, hanno affermato che nella provincia leccese essa sia diminuita del 90%.

È necessario tenere in considerazione anche l’impatto economico sui lavoratori e dei frantoi che, non avendo a disposizione la materia prima, non possono lavorare e, quindi, non possono avviare nemmeno gli impianti.

Ad aver perso il proprio posto di lavoro sono più di 5 mila agricoltori, che operavano nella filiera dell’olio extravergine di oliva prima che questo settore subisse il grave attacco della Xylella.

COSA HA PREVISTO LA LEGGE?

In questi ultimi anni, il Ministero dell’Agricoltura ha adottato vari decreti per cercare di rimediare al grande problema della Xylella, che coinvolge tutti noi: le soluzioni proposte sono l’espianto di ulivi e l’uso di una quantità elevata di diserbanti e insetticidi.

Provvedere all’uso di insetticidi per cercare di combattere questo batterio può provocare danni agli insetti impollinatori, inquinare pesantemente il terreno e le falde acquifere, ma soprattutto alterare la qualità del prodotto finale.

Per incentivare l’espianto degli ulivi, sono stati previsti dei risarcimenti a coloro che provvedono alla rimozione della pianta, sia essa malata, sia essa sana, e delle sanzioni pecuniarie per chi, invece, si oppone.

Riconoscere dei risarcimenti per chi espianta gli ulivi scoraggia qualsiasi approccio che mira alla prevenzione o alla precauzione ambientale.

Cercare di rimediare alla Xylella con questi decreti ha causato una rassegnazione generale dell’opinione pubblica al fatto che questa piaga sia imbattibile, inarrestabile.

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POSSIBILI SOLUZIONI CONTRO LA XYLELLA

Nel 2015, trattando alcuni alberi infetti con prodotti specifici (come concimi, fertilizzanti e bio-stimolanti, ma non insetticidi) si è stati in grado di superare la presenza del batterio e di preservare la sopravvivenza degli ulivi.

Un’altra possibile soluzione è quella della piantagione di varietà resistente al batterio, quali Leccino e Favolosa, che sembra essere il rimedio migliore, perché ha un impatto positivo sia a livello economico che paesaggistico.

Il progetto “Olivami” ha come obiettivo fondamentale quello di preservare il paesaggio pugliese, oltre che riprendere la produzione di olive ed olio d’oliva.