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Le Pajare Salentine: Custodi di Storia e Tradizione

Introduzione – Le Pajare

Nascoste tra gli ulivi e i muretti a secco del Salento, le pajare rappresentano un simbolo affascinante e antico della cultura salentina. 

Queste costruzioni rurali, che punteggiano il paesaggio con la loro inconfondibile e singolare struttura, sono molto più che semplici rifugi. Sono vere e proprie testimonianze di un passato (non troppo) lontano, di una vita agricola fatta di sacrificio, ingegno e armonia con la natura.

Origini e Storia delle Pajare

Le pajare, conosciute anche come “pagghiare” o “furnieddhi” in dialetto salentino, hanno origini che risalgono probabilmente all’epoca bizantina. 

Alcuni studiosi collocano la prime pajare intorno all’anno 1000 d.C., in epoca bizantina, mentre altri le fanno risalire addirittura al 2000 a.C., nell’età del Bronzo. 

Queste strutture, simili ai più noti trulli della Valle d’Itria, venivano utilizzate dai contadini come rifugi temporanei per brevi riposi estivi o durante tutto il periodo di lavoro nei campi. 

La loro costruzione, rigorosamente in pietra a secco, non richiedeva l’uso di malta o altri leganti, ma si basava su una sapiente disposizione delle pietre per creare una struttura stabile e duratura.

Architettura e Funzione

Le pajare sono caratterizzate da una pianta circolare o quadrangolare e da muri spessi completamente in pietra, che permettono di mantenere una temperatura fresca all’interno durante i caldi mesi estivi e di offrire un riparo sicuro in caso di pioggia. 

Quelle costruite più recentemente dispongono anche di scale a chiocciola, lungo tutta la circonferenza della pajara per arrivare fin sopra il tetto; in questo modo, i contadini potevano controllare dall’alto tutto il campo circostante. 

La maggior parte delle pajare erano infatti costruite e posizionate al centro del terreno.

Le strutture, seppur antiche, erano state progettate per resistere al tempo e agli agenti atmosferici, rendendo queste costruzioni quasi indistruttibili. 

Oltre a servire da rifugio, le pajare venivano spesso utilizzate per la conservazione degli attrezzi agricoli, come deposito di raccolti, paglia o come stalle per gli animali. 

Il loro nome, “pajare”, deriva dal termine in dialetto salentino “paja”, che significa “paglia”; esse infatti erano originariamente utilizzate come depositi per la paglia.

La Simbiosi con il Paesaggio

Uno degli aspetti più affascinanti delle pajare è il loro perfetto inserimento nel paesaggio salentino. Queste costruzioni sembrano quasi emergere spontaneamente dalla terra, come se fossero state create dalla natura stessa.  I contadini, infatti, utilizzavano le pietre raccolte durante la pulizia dei campi per edificare le pajare, contribuendo così a modellare il territorio in modo sostenibile e armonioso.

Oggi, un Patrimonio da valorizzare

Negli ultimi anni, le pajare sono state oggetto di un rinnovato interesse. Molti proprietari terrieri e appassionati di architettura rurale hanno iniziato a restaurarle e a valorizzarle, riconoscendone il valore storico e culturaleAlcune pajare sono state trasformate in suggestive case vacanza, offrendo ai visitatori l’opportunità di vivere un’esperienza autentica e di immergersi nella bellezza del Salento.

Le pajare salentine rappresentano un patrimonio unico e prezioso, simbolo di una tradizione millenaria che merita di essere conosciuta e preservata. Ogni pietra, ogni curva di queste costruzioni racconta una storia di fatica, ingegno e amore per la propria terra. Visitare il Salento significa anche riscoprire queste meraviglie architettoniche, lasciarsi affascinare dalla loro semplicità e dalla loro straordinaria capacità di raccontare un passato che ancora oggi vive tra gli ulivi e i muretti a secco.

Se state programmando una visita nel Salento (scopri tutti i vantaggi nelle strutture convenzionate che fanno parte dell’OlivaMi Club), non perdete l’occasione di esplorare le pajare e di lasciarvi conquistare dal loro fascino senza tempo. E ricordate, dietro ogni pajara si nasconde una storia, pronta a essere scoperta e raccontata.

In alcuni dei nostri oliveti, sono presenti queste meravigliose strutture. Scopri dove si trovano i nostri oliveti visitando la pagina “Visita il tuo ulivo” oppure aderendo alla nostra iniziativa, adottando un piccolo ulivo contribuendo alla rinascita del nostro territorio.